La principale funzione della cute di essere una barriera protettiva tra ambiente esterno ed interno, la rende particolarmente importante per preservare l’omeostasi dell’intero organismo. Essendo costantemente soggetta all’attacco d’insulti di natura chimica, biologica o meccanica, la pelle ha sviluppato proprietà uniche nel contrastare efficacemente questi fattori di stress.
Prima di tutto, essa ha la capacità di riconoscere e discriminare ciò che è estraneo da ciò che appartiene all’organismo grazie all’abilità di integrare, all’interno di situazioni molto eterogenee, segnali specifici provenienti dai sistemi immunitario e neuroendocrino con sede cutanea [1].
Un noto mediatore neuroendocrino è la melatonina, connessa alla cute fin dall’identificazione, nel 1954, della sua azione sulla pigmentazione della pelle di rana.
Da allora si scoprì che questa molecola svolge numerose attività biologiche a livello sistemico, come ormone, neurotrasmettitore, immunomodulatore, mediate dall’interazione con recettori di membrana o nucleari, che a livello cutaneo sono espressi in cheratinociti, melanociti e fibroblasti [1].
Inoltre, per la sua particolare struttura molecolare, la melatonina agisce come neutralizzatore di radicali liberi, antiossidante ad ampio spettro ed attivatore di vie protettive nei confronti di stress ossidativi.
Melatonina e sistema melatoninergico
Nel corso degli anni si scoprì che la melatonina non era prodotta esclusivamente dalla ghiandola pineale, ma anche da numerosi altri organi, fra cui la cute. Grazie agli studi condotti da Slominski & coll. furono caratterizzate in modo dettagliato le vie di biosintesi e di biodegradazione del “sistema melatoninergico” a livello cutaneo . Usando tecniche molecolari, biochimiche e chimiche il gruppo di ricercatori riuscì a delucidare in modo dettagliato i vari passaggi sequenziali per la trasformazione del triptofano in serotonina e melatonina nelle varie popolazioni cellulari della pelle, identificando i geni e le proteine precursori dei medesimi enzimi catalizzatori dei vari steps di sintesi a livello epifisario.
Da esperimenti condotti in vivo ed in vitro e da osservazioni cliniche, si è potuto appurare che la melatonina a livello cutaneo è implicata in alcuni aspetti fisiologici, ma anche patologici, riguardanti i maggiori compartimenti della pelle, come epidermide, derma ed annessi, fra cui le strutture pilifere. In modo più specifico, il sistema melatoninergico è coinvolto nel ciclo di crescita dei capelli, nella protezione da danni indotti da stress ossidativo e dall’esposizione a radiazioni UV (scottature, eritemi), nel controllo dello sviluppo di tumori alla pelle e nell’eziologia di svariate malattie dermatologiche, come eczema atopico e psoriasi.
Considerando i numerosi ed incoraggianti risultati ottenuti nel corso degli anni e grazie al facile assorbimento transcutaneo si può giustificare l’utilizzo della MLT esogena in campo dermatologico poiché contribuisce in modo significativo a regolare il sistema melatoninergico locale, che preserva l’integrità -fisica e funzionale della cute.
1. Solominski A., Wortsman J &Tobin D.J. The cutaneous serotoninergic/melatoninergic system: securing place under the sun FASEB J 2005;19:176-194
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