In ambito dermatologico la via di somministrazione di prima scelta è indubbiamente quella topica e la melatonina rappresenta un buon candidato per l’assorbimento transcutaneo, considerando il suo basso peso molecolare (PM = 232,27), il breve tempo di dimezzamento nel plasma e un favorevole coefficiente di ripartizione ottanolo: acqua (log P = 1,20).
Con l’assunzione orale l’attivo subisce un marcato metabolismo epatico di primo passaggio a cui consegue un tempo di emivita nel sangue ridotto (< 45 min), mentre con l’applicazione cutanea, oltre ad avere una migliore compliance del paziente, si riesce ad evitare la metabolizzazione epatica.
Inoltre, si ritiene che la melatonina sia ben assorbita attraverso lo strato corneo, a livello del quale si deposita e diffonde in modo lento e continuo nel derma e nei vasi sanguigni, andando ad influenzare, anche se non di molto, i livelli fisiologici di melatonina endogena [2].
Bangha et al. osservarono i livelli plasmatici di melatonina dopo l’applicazione di 20 e 100 mg di attivo disperso in etanolo al 70% sullo scalpo di sei giovani volontari sani, facendo misurazioni a diverse ore del giorno e conclusero affermando che l’assorbimento di melatonina attraverso la cute è dose-dipendente, l’attivo si deposita velocemente nello strato corneo, da cui diffonde nel tempo raggiungendo il flusso sanguigno.
Nel 2004 Fischer & coll. confrontarono la penetrazione transcutanea della melatonina contenuta in una preparazione semisolida o in una soluzione alcolica tramite la valutazione dei livelli plasmatici di 15 volontari sani nel corso di ventiquattro ore e appurarono che l’attivo in questione penetra nella cute in modo diverso a seconda del veicolo in cui è disperso. La melatonina nella preparazione semisolida ha un assorbimento più rapido attraverso lo strato corneo, ma il suo rilascio al circolo sanguigno durante il periodo d’osservazione è ridotto rispetto a quello della melatonina in soluzione .
Alla luce di tali osservazioni, la melatonina ha riscontrato ampio interesse nel campo della dermatologia.
Applicazioni della melatonina in ambito dermatologico
Tumori cutanei: come già accennato la melatonina ha dimostrato di possedere proprietà oncostatiche nei confronti di svariate forme di cancro che possono colpire l’uomo, fra cui anche i melanomi maligni metastatizzanti [3].
Test in vitro dimostrano l’effetto inibitorio della melatonina sulla proliferazione cellulare in colture di melanociti anormali e studi clinici riportano risultati positivi sull’utilizzo della melatonina, in mono- o politerapia, in pazienti affetti da melanoma maligno [3, 2].
In una di queste ricerche, condotta da Gonzalez et al. su quarantadue pazienti affetti da melanoma in stadio avanzato, fu esaminato l’effetto della somministrazione orale di melatonina, in dosi da 5 a 700 mg/m2/die. Dopo cinque settimane in sei pazienti si osservò una significativa riduzione delle dimensioni del tumore, mentre in altri sei ci fu una stabilizzazione della crescita tumorale. In altri studi clinici, eseguiti da Lissoni & coll., la MELATONINA fu somministrata in combinazione con interleuchina-2 (IL-2), poiché si presuppone che enfatizzi il suo effetto stimolatorio sul sistema immunitario contro la progressione tumorale, e con farmaci chemoterapici, come naltrexone e cisplatino. I risultati ottenuti dimostrarono che la melatonina oltre ad avere un effetto immunostimolante, additivo a quello dell’IL-2, migliora la citotossicità dei farmaci chemoterapici nei confronti delle cellule cancerose [2].
BIBLIOGRAFIA:
- Solominski A., Wortsman J &Tobin D.J. The cutaneous serotoninergic/melatoninergic system: securing place under the sun FASEB J 2005;19:176-194
- Solominski A., Fisher T.W. , Zmijewski M,A, Wortsman J, Semac I., Zbytek B., Slominski R.M. & Tobin D.J. on the role of melatonin in skin physiology and pathology Endocrine 2005;27(2):137-148.
- Reiter R.J. & Robinson J. Melatonin; Bantam Books 1995
- Podda M & Grundmann-Kollmann M. Low molecular weight antioxidants and their role in skin ageing Clin and Exp Dermatol 2001;26:578-82
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